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«Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.» (Mt 5, 8)

Vorrei chiedere ai miei amici credenti: dopo una giornata trascorsa a additare peccatori, incitare all’odio verso nemici, popoli e singoli, disumanizzarli e disprezzarli, quale vantaggio spirituale avvertite? Quanta vicinanza a Cristo? Rispondete sinceramente, io non capisco.

Strade di periferia, preghiere furtive di pellegrini urbani, nella fretta quotidiana sempre in cerca di Dio. Ave Maria, gratia plena.

Piove, come previsto, ma la temperatura è sempre questa.

A volte è abbastanza difficile comprendersi con il prossimo. Sono sconfortata.

Il giardino dopo la pioggia. Piccole rose sfatte dal caldo di stamattina, ma ancora piene di colore, per Maria Santissima. Privilegi immeritati. Ringrazio. «Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. […] Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca.» (Sal 23, 1, 5)

«Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode.» (Dopo la pioggia e due notti fresche, il giardino ricomincia a fiorire. Buongiorno.)

Artù perfettamente mimetizzato per la caccia notturna. Buonanotte.

«Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione.» (Lc 10,33) Disprezzato e deriso, si china a curare le nostre ferite e paga per noi. La sua compassione non è selettiva, come la nostra. Immagine di Cristo, esempio per l’uomo.

“Se Maria n’avissi u mantu, forumu persi tutti quantu, e cu cori ludata sia di lu Carminu Maria”

«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». (Mt 11,28-30)

«Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. Adoriamo il Signore: sua è la terra e ogni creatura.»

Signore, benedici questa nostra tavola domenicale e la nostra famiglia. Ti ringrazio per tutti i doni che ci dai ogni giorno.

Il giardino si è riempito di rose bianche, all’improvviso. Buongiorno e che Dio vi benedica.

«Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.» (2 Cor 5,17)

Ci avevano promesso pioggia e invece anche oggi così.

Prima dell’agognato giardino (tutta la vita fino a 7 anni fa), mi fermavo a contemplare rose e alberi. Possedevo anche allora tutta la bellezza del mondo. Negli occhi miopi, nell’anima. La gioia di amare le creature, simili, diverse, ciascuna nel suo dolore. Dio vi benedica.

Stasera si cena tardi, mi pare. Che non si ripeta. (Ha ragione, buonanotte).