Trenta miliardi del PNRR spesi per avere una scuola di precari, per la gioia di partiti e sindacati, tutti, perché sui precari #Letta, #Conte, #Salvini e #Meloni sono un partito unico. I concorsi sono uno specchietto per le allodole, per far vedere che si cambia. Ma niente cambia
La Meloni posta il video dello stupro e promette che con lei non succederà, Letta s’indigna per il “post indecente”. Lei annuncia un piano antidevianze e lui, in una reazione avanguardista, grida “viva le devianze”. Si credono originali, sono vecchi e fanno pena. Meritiamo di più
Le liti tra i partiti sulle liste mostrano il volto autoreferenziale della democrazia. Con questa legge elettorale il popolo è un accidente, i suoi orientamenti possono negare una poltrona a una terza o quarta scelta. Ma i quadri dirigenti si autogarantiscono con i posti sicuri!
Antiatlantisti, antisemiti, vagamente marxisti: sono le nuove leve Pd, i giovani che postano attacchi a Israele e nostalgie bolsceviche, cresciuti all’ombra di un partito che con Zingaretti e Letta ha seppellito il riformismo e riavvolto il nastro della storia verso il passato.
Scuola da 3 a 6 anni universale, gratuita e per questo obbligatoria - dice #Ascani del Pd, criticando #Calenda che, a suo dire, non s’intende di scuola e non vuole l’obbligo. Ma se gratuito e universale sono obbligatori, non sarà meglio pagare? Rifletta, Ascani, rifletta…
#Presidenzialismo? No, grazie. Perché rinunciare a un arbitro come il Capo dello Stato, in un Paese in cui non c’è intesa sulle regole del gioco? Se il problema è la governabilità e la centralità dell’esecutivo, si deve agire sulla premiership. Nel 2016 qualcuno ci aveva provato.
Il 25 settembre si vota, il 20 ottobre, quando il nuovo governo potrebbe non essersi ancora formato, l’Italia tratterà il tetto al prezzo del #gas con gli altri partner europei. A Bruxelles voi mandereste #Meloni, #Letta o #Draghi? Datevi una risposta e saprete per chi votare.
Perché gli italiani amano allo stesso tempo a #Draghi e l’antiDraghi, cioè #Meloni? La risposta è nella qualità del discorso pubblico, che è guasto. Draghi e Meloni piacciono perché sembrano allo stesso modo coerenti a un Paese incapace di distinguere la qualità dai surrogati.
#Letta definisce bizantino lo stop dell’Agcom al confronto tra lui e #Meloni. Non gli basta una legge elettorale che blinda i big dei partiti. Vuole una campagna elettorale per soli due, per salvare il bipolarismo e risultare il miglior perdente. E bizantina sarebbe l’Agcom?
No al rigassificatore di #Piombino, no alla vendita di #Ita: bastano questi due divieti a spiegare il disastro neocorporativo e statalista che sarebbe il governo di Giorgia #Meloni. Altro che #fascismo!!!
#Meloni, tu puoi anche dire no al #rigassificatore a #Piombino, ma mi devi dire dove lo vuoi fare e dimostrare che si può fare con stessi costi, stessi effetti, stessi tempi. Altrimenti il no vuol dire perseguire lo sfascio per biechi interessi elettorali. Altro che patriottismo!
“Penso alla pazzia di tutte le parti perché la guerra è una pazzia”: quando il Papà va a braccio inciampa nel suo pacifismo ideologico. Perché questa pazzia non è di tutte le parti ed è gravissimo che la Chiesa continui a fare confusione su una tragedia immane!
Di notte, a Fiumicino, decine di persone un’ora in fila per un taxi che non arriva, con gli abusivi che ti offrono uno strappo per 130 euro. Roma vergogna. Sindaco #Gualtieri, cos’è cambiato dalla Raggi?
Il governo della nuova destra regala ai professionisti dell’antimafia il fine pena mai dell’#ergastolo ostativo. È la legge che Pd e 5 Stelle volevano e non sono riusciti ad approvare. Legge di regime, che mette d’accordo i fascisti di destra con quelli di sinistra. Identici!
Ci voleva #Meloni per chiamare il #Pd alle sue responsabilità. Non si scappa: o il Pd sta con il governo sull’ergastolo ostativo, e allora che differenza c’è tra destra e sinistra? O sta contro, e allora si rimangi la sua ferocia securitaria. Perché quella è la legge di Pd e M5S.
È uscito il mio ultimo libro L’#inganno, #Antimafia, usi e soprusi dei professionisti del bene. È una battaglia civile per una giustizia senza arbitrio, e sono grato a chiunque vorrà condividerla con me. In questa intervista ne spiego le ragioni. youtu.be/XZnftwzhCao
L’anno giudiziario sul Corriere della Sera è una breve, l’esecuzione capitale in Alabama uno strillo, le corna di Ilary a Totti un’apertura. Se qualcuno volesse capire perché siamo diventati tutti “Gli indifferenti” di moraviana memoria, ecco una risposta.